Nel 2017 è prevista la fine dei lavori dell’Aple Campus 2, un edificio
Il 95% dei materiali provenienti dalla demolizione degli edifici preesistenti è stato recilato.
L’edificio è ad alta efficienza energetica! Sarà alimentato al 100% da energia rinnovabile, generata principalmente da uno degli impianti fotovoltaici privati più grandi al mondo. L’aria fluirà liberamente tra l’esterno e l’interno dell’edificio, garantendo un sistema di ventilazione naturale per tre quarti dell’anno.
Chiaramente i pannelli solari non potranno essere i soli a mandare avanti l’intera struttura che per la precisione sarà dotata anche di altri sistemi per la produzione di energia, tra cui le unità Bloom Energy. In questo caso nei piani di Apple c’è la concezione di utilizzare la propria rete come fonte di backup e di vendere l’elettricità in più attraverso la sua consociata Apple Energy.
Molti sono gli spunti assolutamente innovativi della struttura. Aziende quali la tedesca Seele hanno a prodotto migliaia di pannelli di vetro strutturale per esterni, interni e coperture: la superficie totale dei pannelli supera i 91.000 metri quadri. La partnership fra Apple e Seele, partita nel 2001, ha portato la lavorazione del vetro a livelli mai visti. Fra le innovazioni spicca la possibilità di creare pannelli di dimensioni mai raggiunte prima. Per installare le grandi vetrate del nuovo Apple Campus 2, Cupertino si è rivolta a specialisti italiani.
Cimolai Technology, con sede a Carmignano di Brenta (Venezia) ed esperienza decennale nel settore delle macchine di movimentazione, ha dovuto inventare e realizzare tutte le gru e i manipolatori per l’installazione delle vetrate della struttura. Quattro macchine hanno lavorato all’interno del Campus 2 e altrettante all’esterno. Ciascuna era dotata di 6 ruote gommate, pesava 50 tonnellate ed era alta 21 metri. Ancora una volta, però, la vera sfida era rappresentata dall’imponenza degli elementi e delle vetrate da installare.
La misura di 45 metri quadrati è inusuale, e la richiesta era di montare vetri che nessuno aveva mai realizzato, né aveva mai posato. “…di solito le nostre macchine montano 15 ventose, mentre per muovere questi vetri abbiamo costruito dispositivi da 38 ventose. Solitamente movimentiamo vetri da centinaia di chili, ciascun vetro per quest’appalto pesava quattro tonnellate. E se di solito nel settore edilizio si parla di tolleranze di movimento al centimetro, per la posa di queste vetrate la richiesta era di lavorare sul millimetro. Siamo stati cento volte più precisi, racconta Fabio Stramanà, direttore tecnico di Cimolai Technology.
Il campus da 260 mila metri quadri ospiterà oltre 13mila persone e all’interno prevede un auditorium con 1000 posti a sedere (dedicato agli eventi futuri). Sorgerà a meno di due chilometri dalla sede attuale, su terreni che in precedenza erano di HP. Il Campus 2 è stato progettato dallo studio di Sir Norman Foster; per la sua forma circolare è stato ribattezzato “Spaceship” (astronave).
Grande importanza è stata data, infine, al paesaggio.
Il campus avrà oltre 8000 alberi da ombra e da frutto (cigliegie, albicocche, mele, prugne, cachi per un totale di 37 varietá differenti), di cui 7000 piantati ex novo. La scelta di piantare molti alberi giá adulti è notevole, rende da subito fruibile l’area paesaggistica.
Molte specie sono resistenti alla siccità in modo da ridurre l’uso di acqua per l’irrigazione. Apple ha studiato meccanismi che consentono di raccogliere e sfruttare l’acqua piovana, sfruttando per il campus anche 690.000 litri di acqua che arriva dagli impianti di riciclaggio della città di Sunnyvale.
Il videomaker Matthew Roberts ha sorvolato il cantiere con un drone per sei mesi, realizzando un video in 4K di circa 3,57 minuti sulla costruzione dell’Apple Campus 2 di Cupertino, tappa dopo tappa.