Pubblicazione banner pubblicitari, consigli utili

0
1508

La pubblicazione e la rapida circolazione in rete di un banner è un obiettivo importante per chi lavora grazie a Internet. Ma sceglierlo è operazione delicata.
Una volta approdati nel fantastico e insidioso mondo di Internet il primo imperativo è quello di orientarsi nel più breve tempo possibile, sì da essere presto anche proficuamente operativi e creare delle campagne efficaci (ché fa bene all’umore, specialmente quando si è alle prime armi). Sulla pubblicazione di banner pubblicitari Webinabox vi può fornire le prime, fondamentali informazioni utili. Soprattutto, è bene non sottovalutare la fase embrionale di tale percorso, quella della scelta del marchio, che deve necessariamente rivelarsi accattivante. Come si fa? Beh, un’idea potete farvela osservandone qualcuno famoso (a livello globale) e facendo dei confronti. E poi esistono studi di settore che monitorano centinaia di migliaia di sistemi promozionali. Da lì non è estremamente difficile individuare quali sono quelli “vincenti”.

Questione di gusto?
Di sicuro le impressioni sono soggettive e non sempre riconducibili a criteri estetici precisi. Eppure esistono loghi e immagini di lancio che potrebbero essere definiti quasi universalmente brutti e che, di fatto, non portano risultati concreti ai loro detentori, che magari si sono affidati a grafici svogliati o hanno colpevolmente trascurato tale aspetto. Ecco, questi sono i principali esempi da rifuggire nel momento in cui si intende “costruire” un banner di successo.

Indicazioni di massima
Quante cose riesce a contenere un banner destinato a campagne pubblicitarie display? Forse non molte, però sarebbe opportuno farci entrare, senza “ammucchiarli”, quanti più prodotti possibile, in modo da impattare positivamente sin da subito con l’utente interessato al genere da voi trattato. La quantità di testo è il secondo punto cruciale: pure qui è meglio non abbondare, centrando inoltre le parole chiave e i dati che potrebbero stuzzicare un cliente in pectore. La terza dritta riguarda le dimensioni dell’annuncio che appare sul web: senza strafare, bisogna che sia leggibile, apprezzabile, intrigante. E non troppo martellante, magari. Il consiglio successivo è più sfumato: sareste in grado di inserire in quest’evoluta forma di réclame qualche “chicca”, vale a dire delle personalizzazioni solleticanti per l’internauta più o meno esperto della materia trattata? Provateci! Per finire, è il caso di caricare un video (di solito in loop) o, nel peggiore dei casi, un collage di foto montate con una delle tante applicazioni disponibili oggi. Siete già nel panico?

Qual è l’obiettivo?
Non confondetevi, non è così tremendo. Il segreto sta nel considerare ogni singolo componente e dedicargli adeguata attenzione. Lo scopo della pubblicazione di banner pubblicitari, l’abbiamo implicitamente detto ma lo ribadiamo in maniera maggiormente “tecnica”, è quello di incrementare il CTR, ovvero il Click Through Rate. Che roba è? L’aumento di visite che, riproporzionato, si traduce in crescita degli acquisti. Va da sé che una simile “conquista” si ottiene pure con una home page (o comunque una pagina linkata) che “spacchi” e renda pressoché inevitabile la conversione. Esageriamo un po’, ma è davvero fondamentale mirare in alto. Comunque, adesso vediamo di specificare – con una metodologia “in pillole” – le proposte accennate più sopra.

Primo: il numero degli elementi
In un banner non ce ne stanno tantissimi, e in ogni caso è ragionevole non “accatastarne” più di sei. Tuttavia, è dimostrato che disporre più di un prodotto all’interno di un banner invoglia maggiormente i naviganti a soffermarcisi. E parliamo in media del 45% di clic guadagnati (quasi la metà!). D’altronde, se ci si limita a un solo prodotto da mostrare, si tende a un 30% di acquisti in più. Sicché dovete scegliere: visite o conversioni?

Secondo: l’“imprinting”
Se la prima immagine “spara” già il vantaggio principale per il quale un potenziale cliente dovrebbe scegliervi, vi assicurerete – sempre secondo delle statistiche piuttosto attendibili – il 15% in più di “curiosi”, ovvero coloro che desiderano “andare a vedere” meglio di che si tratta. Mica da buttare!
Terzo: il dinamismo
La staticità non paga, soprattutto in questo campo. Perciò, come si diceva poc’anzi, gli annunci “ingessati” servono ormai a poco. Grazie alla tecnologia, si può ricorrere facilmente a colori, movimenti e tutto ciò che stimola – almeno sulla carta – il desiderio di approfondire del lettore. Perché non approfittarne? Certo, con la giusta misura (vedi ultimo punto).
Le dimensioni possono contare
La grandezza di un banner ha la sua importanza. Evitando di eccedere, è comprovato che quelli che misurano 300 x 600 sono i più graditi; seguono quelli da 300 x 250 e quelli da 728 x 90. Si presentano con più “modestia” ma non vanno affatto male quelli da 160 x 160.

La semplicità del layout
Ricordiamo che non bisogna ammassare i “pezzi” all’interno del banner, né ricorrere a colori troppo squillanti o a loro accostamenti arditi. La sobrietà, in genere, è apprezzata (45% di clic aggiuntivi), e a volte il minimalismo lo è ancor di più.
Avete mai dovuto fronteggiare il “problema” del banner?