Quando si sceglie un servizio hosting, si è soliti guardare al pannello di controllo che il provider fornisce agli utenti e spesso ci si trova a domandarsi quale sia il migliore fra i due pannelli più diffusi, ossia fra il Plesk prodotto da Parallels e il cPanel.
A volte, definire quale sia migliore e quale sia il peggiore è come rispondere alla domanda se sia nata prima la gallina o l’uovo, perché la definizione di cosa sia meglio o peggio dipende spesso dalle abitudini dell’utente, dal suo approccio alle funzionalità hosting e dalle sue necessità operative.
Si è pensato allora di tracciare un confronto operativo fra i due pannelli di controllo hosting, valutando alcuni aspetti che interessano l’utenza media, come l’interfaccia e la navigazione fra le funzionalità del pannello, la configurazione dei domini e dei sottodomini, la gestione delle posta elettronica e degli account FTP, l’amministrazione di un database MySQL, l’approccio ai file presenti sullo spazio hosting e gli aspetti di sicurezza e backup.
Per ciascuna di queste aree, si è deciso di tracciare un report di ciò che è stato rilevato durante l’uso dei due pannelli ed ecco di seguito cosa ne è scaturito. Buona lettura!
Interfaccia utente e navigazione: vince Plesk
Per quanto molti utenti giudicano il cPanel il pannello con la migliore interfaccia utente per la sua semplicità d’uso e le caratteristiche user-friendly, durante l’uso, la navigazione fra le funzionalità sembra essere più agevole in Parallels Plesk.
Il menu orizzontale permette un veloce accesso a tutte le funzionalità del pannello da qualsiasi finestra ci si trovi, anche se la forma gerarchica del menu superiore obbliga comunque a scegliere la sezione appropriata per raggiungere la funzionalità o la sottosezione di interesse. In Plesk, manca quindi un sottomenu con apertura al passaggio, che renderebbe la navigazione fra le funzioni ancora più agevole. In cPanel, la home può essere configurata secondo le proprie esigenze, spostando in alto, tramite drag&drop, i pannelli con le funzionalità più accedute. Al di là di questa opportunità, per muoversi fra le differenti sezioni, bisogna sempre cliccare sulle etichette presenti solo nella pagina iniziale del pannello, obbligando così l’utente a tornare indietro nella navigazione con l’apposito pulsante del browser o a raggiungere la homepage cliccando sull’icona Home presente in alto a sinistra o sul link Home presente in basso a sinistra.
Per chi conosce bene il pannello e svolge le operazioni alla velocità della luce, questa condizione di passaggio da una funzionalità all’altra è alquanto scomoda. Alcuni utenti risolvono questa difficoltà nell’uso di cPanel ricorrendo al tema RVSkin, che presenta una comoda barra superiore con menu a comparsa all’interno delle varie finestre del cPanel.
D’altra parte, cPanel recupera terreno sui ritardi di apertura delle singole pagine, che risultano più reattive ai clic degli utenti, contro quelle di Plesk, che impiegano invece qualche secondo per caricarsi.
Configurazione dei domini e dei sottodomini: entrambi validi
In tutti i pannelli c’è l’opportunità di aggiungere facilmente, configurare e cancellare i domini e i sottodomini e tanto Plesk quanto cPanel consentono di configurare con agilità i record DNS in modo dettagliato. cPanel ha un’icona in home dedicata alla configurazione dei DNS, per cui questo pannello risulta più comodo per operare frequenti variazioni ai record DNS, ma Plesk, dal canto suo, a fronte di ogni dominio riportato nella lista ha una serie di icone a etichetta che graficamente agevolano il raggiungimento delle funzionalità di controllo del dominio stesso e dal punto di vista della gestione DNS presenta un accesso più completo alle varie funzionalità.
Gestione email: vince cPanel
Dal punto di vista delle gestione delle caselle di posta elettronica sul proprio dominio, cPanel è davvero insuperabile. In una sola sezione sono racchiuse tutte le funzionalità necessarie ad amministrare al meglio il servizio email, con possibilità di gestire gli account, l’accesso Webmail, eventuali filtri spam come SpamAssassin, gli autorisponditori, le regole di forwarding della posta, gli indirizzi di default, eventuale mailing list e tanto altro ancora. L’accesso alla Webmail è semplice e veloce e l’interfaccia offre anche l’opportunità di scaricare degli script di autoconfigurazione per i quattro client di posta elettronica più diffusi. In Plesk, alcune di queste funzioni ci sono, ma non sono così facilmente raggiungibili e, nel contempo, si potrebbe dire che la chiarezza delle istruzioni associate alle varie funzionalità e la comodità di configurazione di un account email sono maggiori del numero di funzionalità stesse.
Configurazione degli accessi FTP: vince cPanel
Anche per quanto riguarda la gestione degli accessi FTP e degli utenti autorizzati, il migliore fra Plesk e cPanel risulta essere quest’ultimo, ancora una volta per completezza delle funzionalità. Tutti e due i pannelli offrono la possibilità di creare o eliminare le utenze FTP, di specificare un percorso specifico da associare a ogni utenza, configurare eventuali restrizioni di accesso al disco, modificare le password, monitorare le sessioni correnti e organizzare l’accesso anonimo su protocollo. A tutto questo, però, cPanel unisce la chiarezza delle istruzioni e la possibilità di scaricare degli script di configurazione automatica per tre fra i client FTP più diffusi.
Amministrazione MySQL ottima sia per cPanel sia per Plesk
Le funzionalità principali di creazione e cancellazione database, aggiunta o eliminazione degli utenti, regolazione dei grant, controllo remoto dei DB e accesso phpMyAdmin sono quasi tutte garantite da entrambi i pannelli, anche se cPanel risulta più curato, con quattro icone distinte associate a specifiche funzioni di gestione dei database MySQL e un wizard che aiuta anche gli utenti alle prime armi a configurare facilmente un database e gli utenti autorizzati all’accesso.
Statistiche Web, quasi inutili in entrambi i pannelli
Vi sono due metodi per ottenere le statistiche su un dominio e le informazioni sui suoi visitatori. Il primo metodo prevede l’uso di un software di analisi statistiche installato direttamente sul server Web come AwStats, Webalizer, Analog o Logaholic. Il secondo sistema prevede l’uso di uno script javascript che funge direttamente da contatore e si integra nel sito Web o nelle sue pagine pubblicate online, come accade con Google Analytics. Il primo metodo, quindi, è già integrato nel server che ospita l***hosting e non richiede componenti aggiuntivi, ma ha come limite l’impossibilità di conteggiare le visualizzazioni su pagine che vengono caricate direttamente dalla cache del browser dell’utente. Il codice JS di Google, invece, viene sempre eseguito, per cui fornisce informazioni più affidabili e complete sui visitatori, a meno di quelli i cui browser hanno l’esecuzione del javascript disabilitata.
Detto questo, si può affermare che a prima vista, cPanel, rispetto a Plesk, sembra offrire una serie di report statistici più ampia dei concorrenti e le varie informazioni fornite sono ben partizionate fra i vari report, in modo da renderne più agevole la lettura e l’analisi all’utente.
Peccato solo che, come si diceva sopra, gli strumenti integrati non funzionino così bene come i codici di analisi esterni (soprattutto quando il server è collocato dietro una proxy cache o una CDN), per cui in realtà questa sezione diventa quasi inutile, in quanto ormai la maggior parte degli utenti si affida a strumenti esterni, come il già citato Google Analytics.
Gestione dei file: Web-disk per cPanel e File Sharing per Plesk
In cPanel, le operazioni sui file sono rese semplici dalla possibilità di configurare un accesso Web-disk sul proprio computer, anche con procedure totalmente automatiche e comunque compatibili con la maggior parte dei sistemi operativi disponibili sul mercato. In Parallels Plesk Panel, d’altra parte, una scheda è completamente dedicata alla gestione dei file proponendo un’interfaccia grafica che permette di compiere tutte le operazioni principali sui file (come la copia, lo spostamento e via discorrendo). Lo stesso pannello poi offre una tab dedicata ai file condivisi (File Sharing) e alla loro gestione.
Aspetto sicurezza: cPanel differisce da Plesk per GnuPG Keys
Per quanto riguarda la sicurezza, la sfida fra i due pannelli è stata valutata sotto due aspetti, ossia la protezione della connessione al sito (implementazione SSL) e la limitazione di accesso al sito e al suo pannello di controllo.
Su entrambi i fronti, sia Plesk sia cPanel si sono comportati molto bene, offrendo limitazioni di accesso al sito con password e controllo sulla connessione con strumenti dedicati alla gestione SSL. I due pannelli consentono di gestire l’accesso SSH, la privacy delle cartelle con password, la possibilità di aggiungere altri account amministratori e la protezione contro gli hotlink. Con la versione 12 di Plesk è stata aggiunta l’opportunità di bannare indirizzi IP specifici, come già accadeva da tempo su cPanel, ma non recupera terreno sull’integrazione di un sistema di crittazione a chiave pubblica come GnuPG Keys, integrato invece in cPanel.
Backup e copia file: vince Plesk
Nella categoria funzioni di backup vince sicuramente il pannello Plesk, in quanto questo pannello ha implementato tutte le funzionalità avanzate di backup prima dei concorrenti. Così, è più semplice definire un backup automatico in Plesk e non nel cPanel, dove la funzionalità dedicata deve comunque essere abilitata dall’amministratore del server che ospita l***hosting e, quindi, in parole povere dal provider stesso. Allo stesso tempo, la funzionalità di Web Copying presente in Plesk permette in pochi clic di copiare l’intero sito Web su un altro domino gestito in Plesk o sullo spazio FTP di un altro servizio di hosting.
Compatibilità cross-platform: vince Plesk
cPanel è destinato principalmente ai server UNIX-based, mentre Plesk offre la stessa interfaccia sia per i server basati su UNIX sia per i server basati su Windows e rappresenta, pertanto, la migliore scelta comune per tutti i tipi di hosting.
(fonte: mrwebmaster.it)