Le ambizioni di Microsoft verso un sistema operativo universale, One Core, si sono rivelate prepotentemente con Windows 10 che offre la possibilitá di far girare le app su qualsiasi dispositivo (cross-platform) basato su una declinazione di Windows 10 (Mobile, Xbox, etc.).
In realtá sono ancora diversi gli aspetti che rendono Windows 10 difforme a seconda dei devie utilizzati: le Shell dei vari Windows Mobile, IoT, Xbox, le incompatibilitá di vario genere che bloccano in parte Continuum…
A superare tutte queste difficoltá sará Andromeda: la desktop experience che dovrebbe essere una vera e propria cross-platform.
Si parla di molti miglioramenti a Continuum per gli smartphone, una versione talmente avanzata che supporterà quasi la totalità delle funzioni presenti su Windows 10, e ancora supporto al multiwindows, di una taskbar completa come quella per desktop e di un Action Center rinnovato, oltre alla possibilità di attivare una interfaccia che richiami in modo completo quella a cui ci siamo abituati su PC.
Unico neo di tutta questa operazione, forse, è il nome: Andromeda.
Non tanto per il personaggio mitologico che richiama, in questo caso perfettamente calzante della fanciulla che si libera dalle catene del passato, ma per il fatto che sia lo stesso nome utilizzato da Google per un progetto in atto giá nel 2015 e finalizzato a fare la stessa cosa: unificare Android e Chrome OS, progetto che si è perso nell’etere lasciando campo libero a Microsoft.